Chi sono

Mi chiamo Emanuele ed abito a Trento, quindi a pochi passi dalle Dolomiti. Per quanto riguarda la mia attività in montagna, per me lo stile è tutto. Considero un'arrampicata senza un buon stile, un'attività fisica completamente insignificante. Scalo le montagne esclusivamente in stile alpino. In realtà è difficile spiegare cosa vuol dire stile alpino. Banalmente, si potrebbe riassumere dicendo che affronto le montagne esclusivamente con mezzi leali, rifiutando nella maniera più assoluta non solo trapano e spit, ma anche rifugi, bivacchi preinstallati o corde fisse, sherpa e campi preparati in caso di spedizioni. Ma in realtà questo non cattura per davvero di cosa si tratta, dietro c'è molto di più, un qualcosa di veramente difficile da spiegare. Più facile da spiegare, è invece il motivo che mi ha spinto ad optare per questo stile: semplicemente è l'unico modo in cui mi piace arrampicare una montagna. Non c'è dietro nessuna retorica sull'etica, dunque ribadisco la frase evidenziata in grassetto poco più su, ovvero che senza un buon stile non trovo appagante scalare una montagna. E la vita è troppo breve per sprecarla nel fare ciò che non piace ...

La mia idea quando affronto una salita è estremamente semplice: tutto ciò di cui ho bisogno per affrontarla, devo essere in grado di portarlo sulle spalle, dentro lo zaino. Se dovessi aver bisogno di "aiutini" quali funivie, rifugi o altro, vuol dire che è un qualcosa di troppo grande per me e rinuncio. In nessun caso sono disposto a cedere sullo stile, piuttosto lascio la salita ad altri più bravi di me o alla generazioni future. Sul libro No Easy Way di Mick Fowler, ho trovato questa frase, che riassume alla perfezione la mia idea: <<Non solo gli spit danneggiano le montagna e spostano gli equilibri della riuscita, ma mandano un arrogante messaggio del tipo "se io non posso farcela senza barare, allora non ce la farai nemmeno tu" alle generazioni future>>.

Cerco sempre di prepararmi al meglio per i miei progetti, pianificando gli allenamenti in vista dell'obbiettivo. Solitamente mi alleno facendo dry-tooling, e curando molto la parte aerobica, mentre ormai ho quasi del tutto smesso di scalare su roccia in falesia. A secondo della stagione, alterno all'arrampicata corsa, bici e scialpinismo. Lo scialpinismo tra le guglie dolomitiche è l'allenamento aerobico che più mi appaga e d'inverno il gruppo del Brenta è il mio posto preferito dove praticarlo.
Fanno parte dell'allenamento anche quelle sporadiche salite che faccio non in stile alpino, ad esempio dormendo in rifugio o salendo una via già parzialmente attrezzata con protezioni in loco. Ma appunto, le faccio solo ed esclusivamente come preparazione in vista di un progetto futuro, più grande ed in stile alpino. A tali salite do un valore molto basso, le metto al pari di un qualsiasi altro allenamento quotidiano.


Abito si a Trento, ma sono nato a Palermo il 20 dicembre 1992, da mamma olandese e papà ... "locale", ho dunque la doppia cittadinanza, olandese ed italiana. Con la mia famiglia abbiamo vissuto lontani dal caos della città, nelle campagne vicino a San Martino delle Scale, un fresco paesino tra le montagne. Lontano dal mare, ma soprattutto da traffico e cemento, tra la natura e i suoi silenzi, ho potuto vivere un'infanzia lontana da certe tristi e note logiche dell'isola. Crescendo però era inevitabile che mi accorgessi di cosa avevo attorno a me, e così, tra mafia, inciviltà e immondizia, in Sicilia non ho mai trovato la mia dimensione. Compiuti i venti anni, ho cominciato ad appassionarmi alla montagna e ho cominciato a scalare. Per inseguire i miei sogni, compiuti i 22 anni, mi sono trasferito in Trentino. In questa terra incredibilmente bella mi sono subito trovato benissimo, attorno a me avevo finalmente le montagne che tanto sognavo, e con i trentini c'è stato fin dall'inizio un gran feeling. Per la prima volta nella mia vita mi sono sentito veramente a casa.



Da ottobre 2017 carico tutti i miei allenamenti aerobici sul sito www.strava.com. Sono tutti pubblici e se siete registrati, potete visualizzarli.