Invernale Parete Nord Adamello - Via Hello woman of my dreams
Via Hello woman of my dreams. Nelle condizioni invernali e molto secche in cui l'abbiamo scalata noi M7 ed AI5+ X; 700 metri di sviluppo.
Clicca qui per leggere il racconto dell'avventura che ho scritto per il blog di Elbec
L'ho già accennato nell'articolo linkato qui sopra, ma onde evitare fraintendimenti, ci tengo a rimarcare l'enorme differenza a cui si va incontro in inverno, rispetto ad una scalata in buone condizioni in primavera o autunno. Considerando che d'inverno è molto probabile trovare la parete in condizioni simili alla nostra, è bene non sottovalutare questo aspetto. Hello woman of my dreams, quando è ben formata e smaltata da abbondanti colate di ghiaccio, al massimo oppone difficoltà di M5, invece quello che abbiamo trovato noi, non era semplicemente un po' più difficile, ma proprio tutto un altro mondo, visto che nella prima parte abbiamo affrontato diversi tiri che senza ombra di dubbio non erano più facili di M7. Nello stesso identico punto dove noi avevamo tiri di M7 quasi completamente su roccia, in condizioni favorevoli si scala su del ghiaccio bello spesso e ripido non più di 80 gradi. Occhio perché non è una differenza da poco.
Dopo tanti anni e tante altre salite, tirando le somme, devo dire che questa è stata una delle migliori salite che ho vissuto in montagna. Fu un'avventura in cui erano presenti tutti gli elementi che ho sempre cercato: nessuna traccia, ne durante l'avvicinamento e ne in discesa, totale solitudine, senza nessun essere umano in vista, parete remota e selvaggia, tre giorni in cui abbiamo potuto contare esclusivamente sulle nostre forze e ciò che avevamo nello zaino(tenda, fornelletto, sacco a pelo ecc), arrampicata superlativa e impegnativa, tra fessure, strapiombi e ghiaccio estremamente fine, su una parete imponente dove ad ogni tiro, dovevamo scoprire se eravamo davvero in grado di superarlo oppure avremmo dovuto rinunciare.
Incredibile come questo sia potuto accadere su una via dove ad intervalli periodici, ovvero quando arrivano le annate con condizioni favorevoli, viene letteralmente presa d'assalto. A volte basta poco, basta un inverno particolarmente ricco di precipitazioni nevose ed una parete secca e povera di ghiaccio, ed ecco dal nulla nascere un'avventura memorabile in un luogo dove forse nessuno se lo aspetta. Ennesima dimostrazione di come sulle vie di misto in montagna tutto può essere estremamente variabile e mai scontato.
Durante l'avvicinamento si vedono le cascate Madonnina e Funicolare, sullo sfondo la nord dell'Adamello ancora lontana.
Il primo dei tiri difficili nelle sezione bassa, dopo una breve partenza su ghiaccio, arriva una placca con delle bellissime fessure.
Franz scala le bellissime fessure e mi raggiunge in sosta.
Il tiro successivo è corto ma intenso, un traverso in strapiombo a ottimi ganci ma con un duro ribaltamento in cengia. Nella foto Franz mi raggiunge in sosta.
Tocca a Franz andare da primo e la difficoltà non accenna a diminuire, il diedro dove si scalerebbe di solito è coperto da neve inconsistente, dunque impraticabile, deve così inventarsi un difficile tiro su roccia e misto fuori dal diedro.
Finalmente un po' di ghiaccio ...
Il primo tiro della "headwall".
Ultimo tiro su bella roccia, dopo che il precedente era un po' friabile.