Val Gabbiolo - Punta Graffer
Combinazione di una via sconosciuta e della Via Dell'Eva - Stanchina. Circa 300 m, VI.
La vetta è una guglia davvero slanciata, si fa davvero fatica a star su in due persone. Inoltre la valle è stupenda, poco frequentata e veramente selvaggia.
L'intenzione era di salire la via Dell'Eva - Stanchina dall'attacco originale e non entrando dallo spigolo nord/est. Ma essendo sprovvisti di relazione, siamo andati totalmente a naso, cercando semplicemente di seguire la logicità della roccia. Abbiamo attaccato la parete appena individuato un chiodo con cordone a pochi metri dalla base, pensando, erroneamente, fosse della via Dell'Eva-Stanchina. Dopo quattro tiri sulla via sconosciuta, ci siamo collegati alla via che avevamo in programma, che abbiamo seguito fino in cima. Ne è venuta fuori una splendida combinazione, tiri veramente uno più bello dell'altro. I più impegnativi sono risultati quelli della via sconosciuta, con un bellissimo fessurino al secondo tiro ed un variante aperta da noi(sempre casualmente) al terzo tiro(lasciati due nut ed un chiodo). L'ultimo tiro, sull'esile e liscia guglia di granito, è unico.
Via salita il 23 settembre 2018 con Ida Parisi.
Essendo un posto selvaggio ed isolato, alcune aspetti della logistica meritano un attimo di attenzione. Non ci sono punti di appoggio in Val Gabbiolo, ne rifugi e ne bivacchi, noi abbiamo scelto di andare su la sera prima e di dormire in tenda. Si trova acqua in abbondanza, dunque necessario portarsi dietro solo il cibo. L'avvicinamento è si lungo, ma non troppo, se non ricordo male dalla macchina all'attacco circa 1.700 m di dislivello. dunque anche considerando che la via ha uno sviluppo moderato(300 metri circa), in realtà sarebbe molto più agevole salire e scendere in giornata, così da andare con zaini leggeri, senza tenda, sacco a pelo e fornelletto. Ma il problema è il rientro, in quanto la parte alta della Val Gabbiolo non è su sentiero, ma bisogna seguire radi ometti, introvabili al buio con la frontale. Dunque bisogna avere la certezza di fare anche il rientro alla luce del giorno, oppure farsi la traccia col GPS all'andata. Solo una volta entrati nel bosco si trova una traccia di sentiero abbastanza evidente e segnata da poter essere percorsa tranquillamente con la frontale senza paura di perdersi. Dunque, noi, viste le giornate corte di fine settembre, non abbiamo voluto rischiare e abbiamo preferito salire il giorno prima e dormire su. Naturalmente a luglio con le giornate molto più lunghe è sicuramente più fattibile fare tutto in giornata.
Ultima considerazione sulle calate in doppia una volta terminata la via. Consiglio vivamente di calarsi integralmente lungo la via Dell'Eva-Stanchina. Sono presenti delle soste già predisposte per le calate, eventualmente solo da rinforzare. Noi ci siamo calati nel canale che separa la Punta Graffer con la Torre Bignami, dove ci sono delle vecchie soste attrezzate a chiodi, ma essendo pieno di blocchi instabili, è stata la scelta più sbagliata che potevamo fare. Ogni volta che recuperavamo le corde, arrivavano giù insieme ai sassi ...
Secondo tiro, il bellissimo fessurino della via sconosciuta
Terzo tiro: l'apertura(probabile) della variante.
Traverso per ricongiungersi alla via Dell'Eva-Stanchina
Roccia sempre stupenda
Ultimo tiro con vista cima
L'emozionante arrivo in cima
Prima doppia dalla vetta. L'ultimo bellissimo tiro passa proprio da qui!
La Val Gabbiolo con al centro la Punta Graffer