Crozzon di Brenta - Lisa dagli Occhi Blu (apertura nuova variante)

Circa 650 metri + 250 di Canalone Neri 


Ci sono voluti due tentativi per arrivare in cima al Crozzon di Brenta e salire questa incredibile colata di ghiaccio sulla grande parete nord-est. In entrambi i tentativi abbiamo salito due nuove varianti diverse, ma siccome solo la seconda volta siamo arrivati in cima, la prima variante per noi rimarrà solo uno sfortunato tentativo.

Primo tentativo

Il 27 dicembre 2019 con Paolo Baroldi dal parcheggio della Val Brenta siamo saliti con gli sci fino al bivacco invernale del Rifugio Brentei. C'era veramente tanta neve fresca e avevamo dovuto battere traccia lungo tutto il percorso. Il meteo si presentava splendido, non c'era un filo di vento. La mattina del 28 dicembre ci portammo all'attacco della cascata, ma improvvisamente si alzò un vento fortissimo. Proprio lungo la Lisa dagli Occhi Blu scendevano nuvole di spindrift. Decidemmo comunque di attaccare, nella speranza che la situazione migliorasse. Dovetti impiegare ben due ore per salire il primo tiro, che era in condizioni davvero difficili visto il pochissimo ghiaccio, la roccia molto ripida e compatta, per nulla facile da scalare e proteggere. A numeri e lettere si potrebbe riassumere un qualcosa come M7 e WI 6 di ghiaccio, completamente da proteggere, nessun chiodo, nessuna traccia. Andai ancora avanti io, salendo dritto su roccia gialla strapiombante con un passaggio duro sprotetto, poi su ghiaccio strapiombante che diventava finalmente verticale nella parte finale. Avevamo aperto una nuova variante diretta di 50 metri, con difficoltà intorno ad M6+ e WI 6+, ma ancora più aleatorio da proteggere e scalare rispetto al primo tiro. Adesso che ci trovammo nuovamente sulla linea originale, la cima era lontana 500 metri, ma in realtà non senza più grosse difficoltà tecniche, al massimo il tiro dell'enorme cascata due lunghezze sopra di noi, ma non poteva essere un ostacolo, dopo quello che avevamo appena salito. Purtroppo, il canale che da la direttiva alla via, ci scaricava addosso con grande violenza enormi quantità di spindrift, era davvero completamente impossibile proseguire. Con grande dispiacere buttammo giù le doppie e ce ne tornammo a casa, consapevoli di esserci lasciati sfuggire un qualcosa di veramente bello e per noi irripetibile. Infatti, aprendo quel tiro, mi ero preso qualche rischio, niente di eccessivo, ma di quelli che "per una volta può bastare", dunque visto che anche Paolo era della stessa idea, non eravamo intenzionati a riprovarci. Una ritirata dopo aver scalato il tratto più duro brucia, ma così è la montagna ...  Mentre ritiravamo l'ultima doppia tirando la corda di colore arancione, una folata di vento si portò su la corda blu, incastrandola per sempre sulla parete. Con un solo capo tra le mani era impossibile risalire.
La nostra idea è stata completata l'8 gennaio 2020 dal forte trio spagnolo composto da Santi Padros, Dani Ascaso e Iker Madoz, che una volta saputa la nostra intenzione di non ritentare, hanno salito questa variante diretta più tutto il resto della via Lisa dagli Occhi Blu. A loro vanno i miei più sinceri complimenti per questa prima salita! Oltre che bravissimi alpinisti, sono stati veramente gentili, riportando a valle una delle due corde(quella blu era troppo incastrata e non sono riusciti), nonostante di peso negli zaini ne avessero già tanto. Grazie!


Questa è la relazione di Santi Padros, Dani Ascaso e Iker Madoz dopo la loro salita. Naturalmente ogni anno le condizioni cambiano, ma nella stagione della nostra salita la via si presentava così.


Secondo tentativo

Nonostante non avevamo intenzione di tornare sulla variante, volevamo comunque salire la via Lisa dagli Occhi Blu ed arrivare in cima al Crozzon di Brenta in inverno. Così, il giorno 11 di gennaio, abbiamo salito la via fino in cima, questa volta in giornata dalla macchina. Abbiamo dormito al bivacco in cima e ci siamo calati in doppia la mattina seguente. Grazie alla traccia che noi stessi avevamo battuto due settimane prima, questa volta era molto più agevole arrivare all'attacco, all'imbocco del Neri avevamo guadagnato ben un'ora rispetto al tentativo precedente! In piena notte la luna faceva talmente tanta luce che non abbiamo avuto bisogno di accendere la frontale neanche nel bosco. Abbiamo cercato di essere più leggeri possibili, io ho scalato direttamente con gli scarponi da sci(come nel tentativo precedente), nello zaino avevamo fornelletto, gas, cibo, pala e un caldo piumino per il secondo di cordata mentre faceva sicura in sosta.
Giunti sotto la via abbiamo scovato una bellissima colata di ghiaccio verticale a sinistra dell'attacco originale, questa possibile nuova linea, ci ha catturati immediatamente. Ho salito il bellissimo tiro di ghiaccio verticale di 45 metri(WI 5), che a mio parere era il più bello di tutta la via. Sulla cengia la colata si interrompe e abbiamo dovuto scalare su roccia. Passa avanti Paolo, che in aperte parete sale un tiro in leggero obliquo che ci porta dentro al camino, direttamente alla sosta della via originale. Paolo ha così risolto il rebus, perché se non avevo dubbi che saremo riusciti a salire la colata di ghiaccio, non era altrettanto scontato che si riuscisse a passare sulla roccia. Senza intoppi abbiamo proseguito sull'originale fino in vetta. Scalare nel silenzio dell'inverno, sulla parete nord-est del Crozzon, con alle spalle il Campanil Basso e tutte le altre affilate cime circostante è uno scenario non replicabile da nessun'altra parte del mondo. Cornice finale l'arrivo in cima, con il tramonto da un lato, e un'infuocata luna piena color arancio dall'altro.

A sinistra in rosso la variante del secondo tentativo(Andreozzi Baroldi L1 WI 5 ed L2 V+), in viola l'originale, in verde la variante del primo tentativo, poi salita fino in cima da Santi Padros, Dani Ascaso e Iker Madoz M6+/WI6+. Da questa foto, alla cima mancano ancora circa 500 metri.

NOTA: in entrambe le varianti, sia da noi che dal trio spagnolo, non è stato lasciato alcun materiale, anche i chiodi di sosta sono stari recuperati, lasciando la montagna pulita come l'abbiamo trovata


Paolo mi raggiunge in sosta nel primo tiro della variante


Paolo in apertura sul secondo tiro della variante


Dopo il tramonto ... anche l'alba in vetta.