Pizzo Badile - Via degli Inglesi

Dall'attacco alla cresta sommitale circa 700 metri di sviluppo.  VII+ e A0 per noi (7b in libera, VI e A2 obbligatorio)

Via stupefacente, che segue un'unica fessura dall'attacco alla cima. La parte alta, soprattutto il grande diedro finale, sono assolutamente verticali, tanto da ricordare sul serio Yosemite. Oltre che ripido, il diedro è per ampie porzioni completamente liscio, solcato solo da un esile fessurino al centro. Purtroppo dalle foto che ho scattato non si riesce a dare l'idea giusta, principalmente a causa del fatto che, le soste sono nelle poche zone del diedro dove la roccia è più rotta e appigliata. 
Via salita il 26 agosto 2020 a comando alternato con Luca Trubbiani. Nonostante per entrambi fosse la prima visita al Pizzo Badile, abbiamo azzeccato la logistica alla perfezione guardando la mappa. Abbiamo bivaccato comodamente circa 300 metri sotto il Colle del Cengalo, dove c'era acqua in abbondanza. Così al rientro, dopo aver sceso la Via Normale del Badile, con una comoda diagonale in leggera discesa abbiamo raggiunto in breve il nostro bivacco, dove avevamo lasciato i sacchi a pelo e i materassini. Abbiamo però fatto un ulteriore bivacco in cima, in quanto non conoscevamo le tempistiche della discesa dalla Via Normale. Col senno del poi, saremo arrivati tranquillamente al confort dei nostri sacchi a pelo prima del buio.

Note finali:
Gli apritori (Kosterlitz/Isherwood), man mano che salivano la via, hanno recuperato tutti i chiodi da loro piantati, dovrebbero averne abbandonati in parete giusto una manciata. Dunque lungo la via si trovano principalmente i chiodi lasciati dalle varie ripetizioni successive, che non sono molti e non sempre affidabili, inoltre le soste vanno quasi sempre rinforzate. Noi avevamo una doppia serie di friends più un numero 4 BD e una mazzetta di dadi. Avevamo anche i chiodi, ma più per l'eventualità di rinforzare le doppie che portano all'attacco, visto che in via si sfruttano decisamente meglio le protezioni veloci.